Prime Esperienze
Anche un uccello piccolo ha i suoi pregi.
di anita69
28.03.2021 |
13.511 |
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"Giulio ha preso allora a far correre le sue mani, su tutto il mio corpo, dalle poppe alla fica,
toccando, strusciando, strizzando, ficcando le sue mani..."
Zona arancione, zona rossa, in questi week end siamo bloccati in casa e allora con Gius, sul divano o teneramente abbracciati a letto, discutiamo dei giochi fatti e di quanto ci mancano.L’altra notte Gius mi chiedeva delle mie preferenze sul cazzo, che conosce benissimo ma che a sentirle raccontare lo fanno arrazzare.
Gli uccelli possono essere lunghi, grossi e massicci, piccoli, la mia preferenza è per grossi e massicci, come ha anche Gius, perché quelli lunghi, belli da vedersi e da leccare danno fastidio soprattutto se chi lo usa è un giovane che pensa che più lo affonda con violenza nella fica, più una dovrebbe godere.
Non è così perché il cazzo lungo urta nell’utero e fa male.
Quelli piccoli non mi appassionano ma in alcuni casi sono interessanti, vedi il mio racconto “la Panna e il Culetto”.
Conclusione: condivido il detto che dice: non lungo che batte, non piccolo che sguazza, ma grosso che tappa, che da ragazze a scuola ci faceva tanto ridere.
Nel parlare dell’utilità dei cazzi piccoli ho ricordato a Gius di quella sera, anni fa, che dopo una buona cena di pesce in Versilia annaffiata da un valido Vermentino ci fermammo ad ascoltare della buona musica in un noto locale, allora assai famoso, sulla marina di Torre del Lago,.
Bevendo un Gin Tonic vedo un ragazzo nel tavolo accanto che mi fissava interessato, Invero guardava con occhi libidinosi la mia minigonna che, seduti su alti sgabelli, era risalita molto facendo intravedere il mio slippino nero, fra due cosce meravigliose....modestamente.
Sono sensibile a chi ammira le mie bellezze ed allora ho alzato il bicchiere in un brindisi lontano con il mio ammiratore, che si è fatto coraggio, è venuto al nostro tavolo e ci ha proposto di fare un altro brindisi, che avrebbe offerto lui.
Da bene non si rifiuta mai, soprattutto da un ragazzo non un adone, normale, ma giovane.
Di bevute ne abbiamo fatte due che unite all’alcool ingurgitato prima ha reso Gius e io, euforici e desiderosi di un buon sesso.
Chissa se il giovane ragazzo si sarebbe prestato alla bisogna.
Sbattendo gli occhi da cerbiatta, gli dico: "ne hai voglia di venire a fare un giro con noi in auto?"
Dice subito di si, entusiasta ed allora ci avviamo, barcollando per i Gin tonic ingurgitati, verso la nostra auto.
Il ragazzo sale nel sedile posteriore, dietro a Gius che guida ed io abbasso lo schienale del mio sedile per conversare con lui e soprattutto per fissarlo vogliosa negli occhi.
Lo guardo e passo la lingua sulle mie labbra, per farlo arrapare di brutto.
Siamo andati poco lontano, in un vialetto della pineta che ci sembrava sicuro.
Il ragazzo, Giulio il suo nome, è sceso dall'auto ed è venuto al mio finestrino, che Gius, il maiale, aveva già provveduto ad abbassare.
Giulio, dapprima timidamente, ha iniziato a toccarmi le poppe cercando di infilare la mano sotto la camicetta e sotto il mini reggiseno per sentire la calda nuda carne e i miei capezzoli, già belli ritti e sodi.
Vedendo che il massaggio mi era molto gradito ha preso coraggio ed ha spostato le mani verso le mie cosce, ha alzato la mia gonna nera, scoperto il mini slip e ha intrufolato un paio di dita sotto, per andare a stuzzicare la mia fica.
Trovando una fica calda e umida che gli ha fatto capire che le sue mani non mi dispiacevano affatto.
Mi sono decisa allora di dare una svolta al gioco, mi sono sfilata la gonna, la camicetta, il reggiseno e gli slip, che costavano un patrimonio e sono rimasta nuda come Dio mi ha fatto.
Giulio ha preso allora a far correre le sue mani, su tutto il mio corpo, dalle poppe alla fica,
toccando, strusciando, strizzando, ficcando le sue mani e le sue dita dappertutto.
Ha iniziato a venirmi il respiro affannoso, il godimento si stava impadronendo di me, mi muovevo sul sedile dell'auto, fino ad arrivare ad un primo sussultante orgasmo.
Soddisfatta la prima esigenza, ho aperto lo sportello dell'auto, ed ho iniziato a abbassare la cerniera dei pantaloni di Giulio.
Non portava le mutande il maialino ed allora il suo cazzo è spuntato fuori, fra le mie mani, che lo coprivano tutto.
Ho represso un moto di delusione, lo aveva piccolo, il cazzo, duro ma poca roba in contronfo a quello di Gius.
Ho pensato, da troia, se un cazzetto così mi avrebbe fatto godere o fatto solo il solletico alla mia fica ardente.
Ho iniziato comunque a muoverlo con le mani e poi lo ho portato alla bocca, chinandomi su di lui.
Leccavo quel cazzetto vogliosa, introducevo la sua cappelletta in bocca, lo suggevo, passavo la lingua sul suo buchetto dove a breve sarebbe uscita la lava bianca che mi piaceva tanto ingollare.
Mentre lo pompavo con metodo per il suo godimento ma anche il mio, perchè l'avere un uccello in bocca da succhiare mi eccita sempre, certo di più, se è grosso e massiccio come piace a me.
Complice il tanto alcool non mi dispiaceva in fondo, anche se nulla di che.
Ormai avevo deciso che mi sarei fatta anche scopare perché la mia fica aveva cominciato a bagnarsi non male e Gius era arrazzato nel sedile accanto, segandosi di brutto.
Eravamo un po’ nello stretto perché si era usciti con la mia auto per fare un po’ di kilometri: una piccola Lancia, che per fortuna aveva i sedili ribaltabili.
Per consentire al ragazzo un minimo di movimento, poter chiudere gli sportelli e far spengere la luce interna, mi sono sdraiata, ho alzato le mie cosce, mettendo i piedi appoggiati al tettuccio della Ipsilon.
Le mie cosce oscenamente allargate, rendevano la mia fica spalancata, pronta per essere scopata.
Il ragazzo è entrato fra le mie cosce ha preso il suo uccello in mano e si è chinato per penetrarmi.
E’ stato un attimo, il suo cazzo è entrato liscio come l’olio.... ma non della fica.... nel mio buchetto posteriore, quasi sacro, che tanto dolore mi da, a volte.
Non me ne sono neppure accorta subito, poi, ho detto a Gius, “me lo ha messo nel culo” e lui mi ha risposto, "sei così ciucca che stravedi".
No! gli ho detto, "non so come ha fatto, ma lo ha messo di dietro, senza dolore, non me ne sono accorta e devo dire che mi piace molto"
Dopo ho capito che alzando la gambe larghe al soffitto avevo spalancata, si la fica, ma anche il buchetto del culo.
Il ragazzo aveva iniziato a pomparmi il culetto, dritto per dritto vista la mia posizione a cosce alte, lui era quasi in piedi e mi fotteva con metodo e forza.
Era tanto che non godevo nel culo, è stretto e non sempre mi faccio inculate volentieri, fa troppo male.
Stasera mi piaceva sempre di più, sentire un cazzo che dopo aveva sfiorito le pieghe dell'ano, che mi squassava il retto.
La mia fica sbrodava sul sedile che avrei dovuto smacchiare l’indomani, ma che importava, godevo, godevo anche urlando così che Gius si è chinato sulla mia bocca spalancata e mi ha messo la lingua dentro per smorzare le miei urla, in un bacio appassionato: si era eccitato anche lui per la situazione.
A Gius piace baciarmi e sentire con la sua lingua nella mia bocca le spinte che un altro cazzo danno al mio corpo, colpo su colpo.
Il ragazzo ha retto abbastanza ma poi grazie anche alle mie urla soffocate è venuto riempiendomi il culetto di calda broda, perché quell’imbranato non si era messo il preservativo.
Meno male che aveva sbagliato buco.
Si è rialzato dalle mie cosce, si è ricomposto ed è salito di nuovo in auto sul sedile posteriore.
Ho iniziato allora a dare soddisfazione a Gius, prendendo in bocca il suo cazzo ritto, che in breve, al ricordo di prima, ha sbrodato nella mia gola, broda che, per premiarlo, ho deciso di ingollare totalmente.
Prima però mi sono girata verso Giulio è ho oscenamente aperto la bocca, per fagli vedere il bianco sperma di Gius, prima di ingollarlo.
Poi ho passato la lingua sulle mie labbra, goduriosa, fissandolo negli occhi.
Che troia sono, ma mi piace molto eccitare gli uomini, farli godere e godere con loro.
Non vedo perchè non dovrei farlo se a Gius, mio marito da tempo, piace da matti.
Conclusione: il caso ha voluto dimostrare che anche un cazzo piccolo, a volte, da ottimi risultati
Anita
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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